Scrutando l'infinito degli animi

Ovvero le poesie di Magnamon88

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    Sic mea vita est temporanea, cupit ardenter caritatem aeternam

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    Salve a tutti, voi siete ufficialmente i primi a cui mando pubblicamente le mie poesie. Prima di voi le ho mandate solo in via privata, e spero che siano di vostro gradimento. In realtà il titolo del topic è solo un'idea generale. Questo perchè spesso con le mie poesie cerco di dare sfogo ai miei stati d'animo, così come spesso c'è molto del mio vissuto.

    Ora pubblicherò una poesia: se sarà di vostro gradimento ne metterò altre. Vi avviso che io poeto in versi sciolti, ma cerco sempre di tenere una lunghezza uguale tra i versi di ogni strofa.

    L'ARALDO DEL MISTERO
    Dedicata a un mio amico che ha chiesto l'anonimato.

    Può essere ombra e può essere cosa viva
    Può essere angelo e può essere demone
    Nessuno sa davvero chi di preciso sia
    Nessuno può penetrare il suo mistero.
    Egli avanza incurante delle domande
    Che la gente crea al suo passaggio
    Nessuno ha il gran privilegio di sapere
    Che cosa sia davvero quella figura.

    Si può parlare di lui solo per supposizioni
    Della fama che lo ammanta come un'aura
    Ma chiunque lo abbia incontrato ti può dir
    Che è impossibile davvero sapere di lui.
    E chiunque affermi il contrario è uno sciocco
    Uno caduto nella trappola della stanca banalità
    Perché nessuno può apprezzare un solido
    Se riesce a vedere solo una delle sue facce.

    E allora si potrebbe tentare dai suoi gesti
    Poter forse carpire qualcosa del suo mistero
    Ma i suoi passi sono quelli di una mistica danza
    La cui logica è sconosciuta per chiunque altro.
    Di quelli che hanno cercato di danzare insieme a lui
    C'è chi lo ha elogiato ed elevato ad essere divino
    C'è chi lo ha mandato a bruciare in dannazione
    E a tutti egli ha risposto con un'arcana risata.

    E' impossibile capire da dove proviene o dove va
    Quali siano le motivazioni delle sue grandi azioni
    Quali morali alberghino nel suo celato cuore
    Quali abilità esso abbia a proprio vantaggio.
    Non importa per quanto lo osservi, ti sfuggirà
    Crederai di averlo compreso ma è pura vanità
    Se quell'enigma ha davvero una soluzione
    Per sempre sarà celata a tutte le umani menti.

    Ricordo ancora il giorno in cui per la prima volta
    Vidi passare quell'essere sfuggente e arcano
    In cui egli camminava sui suoi oscuri sentieri
    A uno di essi il mio si incrociò per gran fatalità.
    D'allora lo rivisto altre volte il gran rompicapo
    Ogni volta uguale, ma eppure sempre diversa
    Così come io approcciandomi a lui ricevevo
    Risposte sempre diverse, ma eppure sempre uguali.

    Puoi tanto benedirlo e augurargli tutte le fortune
    Puoi tanto maledirlo e lanciargli contro disgrazie
    Egli sempre se la riderà delle tue futili parole
    Egli sarà sempre un gradino sopra dei tuoi pensieri.
    Se credi di poterlo intralciare nella sua danza
    Sarai fortunato se egli andrà come se non esistessi
    Altrimenti la sua mistica bufera ti colpirà senza scampo
    E tu imparerai a non intralciare i suoi sacri sentieri.

    Nessuno potrà mai sapere se ciò che tutti vedano
    Siano maschere che gli ornano il corpo e la mente
    O se sia nudo e visibile a tutti i curiosi sguardi
    Che però son ciechi nel riconoscere la verità.
    Ma egli per niente se ne cura della curiosità
    Avanza per i suoi sentieri senza mai curarsene
    Perché al massimo siamo noi il suo gran diletto
    Noi poveri sciocchi a rimirarlo senza mai capire.

    Perché lui è l'enigma di cui non avremo mai soluzione
    Lui è ciò che ci spinge a ricercare sempre la verità
    E' questo il grande insegnamento che avanzando da'
    A cui solo i più attenti riescono a prestar orecchio.
    Quindi osserva senza capire, così finalmente capirai
    Non cosa lui possa essere ma che cosa ti può mostrare
    E nel giorno in cui saremo tutti in grado di comprenderlo
    Il suo mistero sarà svelato agli occhi di noi mortali.

     
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    ODE AL CORVO BIANCO (VIENE IL CORVO)
    Dedicata a White Raven

    Viene il corvo, essenza del paradosso
    Che porta nelle sue ali il candore
    La sua essenza originaria del buio
    La ha abbandonato al nito natale.
    Se i suoi fratelli e le sue sorelle
    Sono sempre latori di mortalità
    Ella invece canta in maniera opposta
    Il suo messaggio è araldo di vita.

    Viene il corvo, figlia del sapiente Est
    Nei cui venti parlano i grandi saggi
    E coloro che respirano in quell'aria
    Son destinati a vette di sapienza!
    Ed ella che vola su quei venti
    Viene con un messaggio di conoscenza
    E fortunati e beati sono coloro
    I cui passi incrociano i suoi sentieri!

    Viene il corvo, figlia del passionale Sud
    Nelle cui fiamme si celano gli istinti
    E coloro che vengono da quei calori
    Saranno sempre grandiosi combattenti.
    Ed ella che porta quelle fiamme
    Renderà sempre chiaro quel marchio
    Sventurati e dannati sono coloro
    Che osano intralciare i suoi sentieri!

    Viene il corvo, madre di un mondo
    Lo creò in armonia con un altro
    Il quale portava il nome dell'Est
    E fu padre di quel mondo neonato.
    Quel mondo nacque, morì e rinacque
    E furono tre le sue resurrezioni
    Quel bambino gioia e soffriva
    Anche quando il padre scomparve.

    Viene il corvo, madre di altre vite
    I cui altri padri e madri giunsero
    E si levarono dai quattro punti cardinali
    Altre vite che componevano il mondo.
    E il corvo osservava e interveniva
    Usava il vento dell'Est per crescere
    Usava la fiamma del Sud per punire
    Entrambe sono parti del suo essere.

    Viene il corvo, che chiamai sorella
    Da quanto vi erano vicino e legato
    Ma non potevo seguirla nella sua Aria
    E non potevo resistere al suo Fuoco.
    Un giorno quel legame si bruciò
    Il mio animo bruciò e finì in cenere
    E le ceneri vennero spinte via dal vento
    Ero stato bandito da quel mondo.

    Viene il corvo, latore del ritorno
    Che mi concede bussando alla porta
    E io apro meravigliato e stupito
    Alla sua somma e lucente presenza!
    Non so se fu consigliata dai venti
    O se invece fu spinta dalle fiamme
    Ma il tempo del rancore è passato
    Lo spazza via il volo del corvo bianco.

     
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